Italiani e gioco d'azzardo: dall'antica Roma ai Casinò online

Il gioco d'azzardo non ha bisogno di presentazioni, è proprio il caso di dire che si tratta di uno dei piaceri dell'uomo. Lo conferma il fatto che in psicologia, i dottori affermano che chi gioca d'azzardo in modo continuativo e probabilmente compulsivo, trova in esso un vero e proprio senso di appagamento, che sostituisce o dovrebbe sostituire, una serie di dispiaceri od insuccessi nella normale vita sociale, cioè problemi di lavoro o di affetto.

Pertanto, al pari di alcool e fumo, e talvolta sesso, risulta essere decisamente un vizio che crea conseguente dipendenza da esso. La corteccia prefrontale del nostro cervello ne è la principale responsabile, in special modo negli adolescenti e nelle persone in pensione, per motivi sociali, economici, ed a volte perchè è proprio essa stessa a non essere sviluppata o ad essere danneggiata. Tutto questo spiega perchè il gioco d'azzardo abbia radici storiche molto antiche e sia ancora ora di gran moda.

Il gioco d'azzardo nell'antichità Molti anni fa il gioco d'azzardo era protagonista più di ora nella vita sociale, sia nell'antica Roma che in Egitto, sia in Giappone che in India, ma anche nel Far West dentro i saloon. Gli esempi si sprecano, ma in genere racchiudono sempre le stesse caratteristiche generali. Per somme di denaro talvolta ingenti si scommetteva sui cavalli, sulle bighe, si giocava a poker, e spesso si degenerava in risse, sommosse, con tanto di caduti sul campo. Non è cambiato molto; pare che in tutte le epoche compresa la nostra, solo la parola denaro sia perfettemente in grado di portare il nostro cervello a sragionare in maniera impulsiva, perdendo il controllo delle azioni del corpo, come succede con le droghe e talune volte per il sesso.

Aspetti legali del gioco d'azzardo La vera differenza esistente nel gioco d'azzardo nel corso dei secoli, riguarda gli aspetti legali; infatti al tempo dei romani, scommettere era consentito, ed in genere interessava la classe nobile o l'alta borghesia: la specialità era la corsa delle bighe, ma si scommetteva anche sui gladiatori nelle arene. Il popolo invece si riuniva nelle bettole, per non essere da meno; può far sorridere, ma se scommettere era legale, il gioco d'azzardo era proibito per ragioni di ordine pubblico. In poche parole se i nobili potevano scommettere in pubblico, nelle bettole bisognava aspettare la chiusura. La vera chicca del gioco d'azzardo è proprio questa caratteristica, cioè la legalità con riserbo. I limiti non erano proprio definiti, più che altro era opportuno non farsi trovare e sorprendere, e soprattutto evitare morti sul campo. Il vero cambiamento è avvenuto con i primi casinò a gestione municipale, regolamentati dal governo a monte e da uno statuto interno; con l'avvento di internet invece c'è stata una vera e propria rivoluzione.

Il casinò Parlando di casinò, a noi italiani viene in mente Montecarlo, sicuramente uno dei luoghi più conosciuti al mondo non solo per il gioco d'azzardo, e forse anche Sanremo, patria del festival della canzone italiana. Ma parlando di gioco d'azzardo, non possiamo non soffermarci su Las Vegas, autentica patria del gioco e regno dei casinò. Las Vegas è a est di Los Angeles, a circa quattro ore di macchina, ed è il capoluogo del Nevada. Quando nel 1931 lo stato del Nevada regolamentò il gioco d'azzardo, fu costruito il primo grande Strip Casinò, chiamato El Rancho, aperto solo 10 anni dopo. Ma in poco tempo il successo strepitoso dell'iniziativa stimolò gli investitori più audaci, e fu costruito nel 1946 il Flamingo, icona della città per lusso e numero di giochi proposti. Da qui Las Vegas cominciò la sua ascesa conosciuta da tutti noi, e accoglie attualmente milioni di persone da tutto il mondo. La città annovera i 19 alberghi più grandi e maestosi del pianeta, e propone un'offerta turistica completa, adatta anche a famiglie.

Il gioco d'azzardo nel ventunesimo secolo Con l'avvento di internet, i cambiamenti in materia sono stati significativi, ed i motivi sono molto chiari. Come velocemente descritto, il gioco d'azzardo è un piacere dal carattere impulsivo, configurabile con un vizio, non certo come un investimento dettato da raziocinio, anche se esiste qualche eccezione a confermare la regola, come sempre. Ed è proprio sul sogno identificato da recondito desiderio, che il gioco d'azzardo crea le sue principali fondamenta. Succede così che un pò tutti prima o poi ci finiamo dentro, poi tanti escono ed altri no. E' un pò come avere davanti una bellissima donna o un'auto fantastica e dire sempre: "No, non mi va". Improbabile direi. E su questo tema, lo stato ha cominciato a mettere le sue regole, con il gioco del lotto, il totocalcio ed il totip negli anni '80-'90. Questo però non ha mai impedito a nessuno di riunirsi per un poker in modo clandestino. Con l'avvento di internet, per un breve periodo i governi hanno cominciato a perdere il controllo, tante persone oramai giocavano liberamente on-line tralasciando lotterie e schedine totocalcio; in Italia la schedina Totip fu eliminata per scarso successo. Per chi non lo sapesse era un concorso basato sulle corse di cavalli. Così si pensò subito a regolamentare il gioco online, colpendo come esempio i siti più clandestini per scoraggiarne il proseguo delle attività. Il risultato è pari al monopolio che il governo detiene sulla vendita del tabacco e derivati, cioè la totale gestione del gioco d'azzardo online, sotto la voce "patrocinato da aams", con la quale viene regolamentata, controllata e talvolta gestita ogni piattaforma di gioco in rete, come ad esempio i casino online. A ciò si aggiunge la possibilità di giocare online anche al lotto, mediante la lottomatica, che oltrettutto riceve adesso anche pagamenti quali le bollette di quasi tutte le utenze, riscattandone le tariffe di espletamento della pratica. E' proprio il gioco online a coinvolgere maggiormente i ceti più poveri e facile preda di patologie compulsive, in quanto se il casinò è meta di persone agiate, spesso frequentatrici per scopi ludici e fini al loro status sociale come ritrovo e divertimento, la rete può invece dare sfogo a chiunque, ed in special modo a chi non può permettersi i casinò. In questo modo, la prima illusione è proprio quella di poter controllare una situazione che in realtà è invece maggiormente a rischio, proprio perchè un terminale non può mai consigliare di smettere, oltre ad essere a portata di mano 24 ore su 24.